Una notte sulla terrazza con una amante incredibile

La terrazza si affacciava sul mare, un panorama mozzafiato che di sera, con le luci della città che si riflettevano sull’acqua, assumeva un’atmosfera quasi magica. Giulia aveva scelto quel luogo con cura, sapendo che sarebbe stato il teatro perfetto per la serata che aveva in mente. La tavola era apparecchiata con eleganza: candele profumate, un centrotavola di fiori freschi e due calici di cristallo che brillavano alla luce tremolante. Il mare faceva da sfondo, il suo mormorio costante a creare una colonna sonora naturale.
Antonio arrivò puntuale, come sempre. Indossava un abito scuro che gli calzava a pennello, il suo profumo familiare ma sempre affascinante. Giulia lo accolse e con un sorriso che nascondeva una promessa, i suoi occhi brillavano di eccitazione. Era vestita per uccidere: un abito nero aderente, scollato quanto basta per rivelare il decolleté generoso, e uno spacco sulla coscia destra che lasciava intravedere la pelle nuda. I tacchi a spillo slanciavano la sua figura, e la collana di perle che le cingeva il collo aggiungeva un tocco di classe. Il trucco era impeccabile, ogni dettaglio studiato per sedurlo.
“Ciao,” mormorò Antonio, i suoi occhi già persi nel suo sguardo. “Sei… incredibile.”
“Grazie,” rispose Giulia con un tono morbido, guidandolo verso il tavolo. “Spero che ti piaccia quello che ho preparato.”
La cena era un tripudio di sapori raffinati: un antipasto di gamberi al limone, seguito da un risotto ai frutti di mare che profumava di mare. Giulia aveva cucinato tutto con le sue mani, un gesto che Antonio apprezzò profondamente. Ma non era solo il cibo a renderlo nervoso. Ogni suo movimento, ogni suo sguardo, era carico di sottintesi. Quando si chinava per prendere il bicchiere, lo spacco del vestito si apriva, offrendogli una vista che lo faceva arrossire. Quando rideva, la sua voce era un sussurro che sembrava promettere qualcosa di più.
“Questo vino è ottimo,” commentò Antonio, cercando di mantenere la conversazione su un terreno sicuro.
“Oh, sono felice che ti piaccia,” rispose Giulia, vicinandosi leggermente. “Ma non è l’unica cosa che vorrei che assaggiassi stasera.”
Antonio la guardò, sorpreso dalla sua audacia. Lei sorrise, il suo sguardo pieno di malizia. “Che intendi dire?” chiese, la voce roca.
Giulia si alzò, posando il tovagliolo sul tavolo con un gesto lento e deliberato. “Antonio, non facciamo finta di nulla. So che mi desideri, e io… io ti desidero da morire.” La sua voce era un sussurro, carica di promessa.
Antonio si sentì il cuore accelerare. Si alzò a sua volta, i suoi occhi fissi su di lei. “Giulia..”
Lei non lo lasciò finire. Si avvicinò, il suo profumo di gelsomino e vaniglia avvolgendolo come una rete. “Non dire nulla,” mormorò, posando una mano sul suo petto. “Lascia che ti mostri quanto ti voglio.”
La terrazza era illuminata solo dalla luce delle candele e dalla luna che si rifletteva sul mare. L’atmosfera era elettrica, carica di tensione sessuale. Giulia lo guidò verso il bordo della terrazza, dove una sdraio era stata posizionata in modo da offrire una vista spettacolare. “Siediti,” gli ordinò con voce dolce ma ferma.
Antonio obbedì, il suo corpo teso dall’eccitazione. Giulia si posizionò davanti a lui, le gambe divaricate, lo spacco del vestito che si apriva ulteriormente, rivelando la sua intimità. “Guarda,” sussurrò, posando una mano sulla sua coscia. “Guarda quanto sono bagnata per te.”
Antonio non riuscì a trattenere un gemito. Le sue mani tremavano mentre si avvicinava, i suoi occhi fissi sul suo sesso umido. Giulia lo afferrò per i capelli, tirandolo verso di sé. “Succhiami,” ordinò, la voce roca dal desiderio.
Lui non se lo fece ripetere. Si chinò, la sua bocca calda e umida che si chiudeva intorno al suo clitoride. Giulia gemette, le sue dita che si aggrappavano ai suoi capelli mentre lui la leccava con avidità, la sua lingua che esplorava ogni piega del suo corpo. Lei si dimenava, il piacere che la travolgeva come un’onda. “Sì… così… oh, Antonio…”
Ma Giulia non voleva solo essere succhiata. Voleva di più. Si alzò, il suo corpo che brillava alla luce delle candele. “Ora è il mio turno,” sussurrò, posando una mano sul suo petto. Lo spinse delicatamente sulla sdraio, facendolo sdraiare. Si posizionò sopra di lui, il suo corpo che lo sovrastava, il suo seno che gli sfiorava il viso. “Sei pronto?” chiese, gli occhi pieni di desiderio.
Antonio annuì, il suo respiro affannoso. Giulia si abbassò, la sua bocca che si chiudeva intorno al suo membro erecto. Lo succhiò con lentezza, la sua lingua che tracciava cerchi intorno alla punta, i suoi denti che sfioravano la pelle sensibile. Antonio gemette, le sue mani che si aggrappavano ai suoi fianchi mentre lei lo deepthroatava, la sua gola che si stringeva intorno al suo membro.
“Giulia.. non ce la faccio più…” ansimò Antonio, il piacere che lo travolgeva.
Ma lei non aveva intenzione di fermarsi. Si alzò, il suo corpo che brillava di sudore. “Voglio che mi scopi,” sussurrò, posando una mano sulla sua spalla. “Voglio che mi prenda come una pecora, qui, su questa terrazza, con il mare che ci guarda.”
Antonio non riuscì a trattenere un sorriso. Si alzò, il suo membro erecto che pulsava di desiderio. Giulia si posizionò a quattro zampe sulla sdraio, il suo sedere sollevato, lo spacco del vestito che si apriva ulteriormente, rivelando la sua intimità. “Prendimi,” sussurrò, la voce roca dal desiderio.
Antonio non se lo fece ripetere. Si posizionò dietro di lei, il suo membro che si affondava nel suo sesso umido. Giulia gemette, il piacere che la travolgeva come un’onda. Lui iniziò a muoversi, i suoi fianchi che si muovevano con ritmo, il suo membro che la penetrava profondamente. Il suono della carne che si sbatteva contro la carne, i gemiti di Giulia, il mormorio del mare: tutto si fondeva in una sinfonia di piacere.
“Sì… così… oh, Antonio… scopami… scopami come una pecora…” gemette Giulia, le sue unghie che graffiavano la sdraio.
Antonio aumentò il ritmo, i suoi colpi che diventavano più profondi, più veloci. Lei si dimenava, il piacere che la travolgeva, il suo corpo che si tendeva verso l’orgasmo. “Sto per venire…” ansimò, la voce roca. “Vieni per me,” sussurrò Antonio, i suoi colpi che diventavano più violenti. “Vieni sul mio cazzo…”
Giulia urlò, il suo corpo che si arcuava, l’orgasmo che la travolgeva come un’onda. Antonio gemette, il suo membro che pulsava, lo sperma caldo che esplodeva dentro di lei. Lei si lasciò cadere sulla sdraio, il suo corpo che tremava dal piacere.
Ma Giulia non era soddisfatta. Si alzò, il suo corpo che brillava di sudore. “Non è finita,” sussurrò, posando una mano sul suo petto. Lo spinse delicatamente sulla sdraio, facendolo sdraiare. Si posizionò sopra di lui, il suo corpo che lo sovrastava, il suo seno che gli sfiorava il viso. “Voglio assaggiare il tuo sperma,” mormorò, la voce carica di desiderio.
Antonio la guardò, sorpreso dalla sua audacia. Giulia sorrise, il suo sguardo pieno di malizia. Si abbassò, la sua bocca che si chiudeva intorno al suo membro, lo sperma caldo che le scorreva in bocca. Lei lo ingoiò con lentezza, i suoi occhi che non lo lasciavano mai, il suo sorriso che si allargava.
“Sei… incredibile,” ansimò Antonio, il suo corpo che tremava dal piacere.
Giulia si alzò, il suo corpo che brillava di sudore. “Non è ancora finita,” sussurrò, posando una mano sul suo petto. “Ma per stasera… è abbastanza.”
La terrazza era immersa nel silenzio, il mare che mormorava dolcemente, le candele che tremolavano alla brezza marina. Giulia si avvicinò ad Antonio, il suo corpo che lo sfiorava, il suo profumo che lo avvolgeva. “Grazie,” mormorò, posando un bacio sulla sua fronte. “Per questa serata… per tutto.”
Antonio la strinse a sé, il suo corpo che tremava dal piacere e dall’emozione. “Grazie a te,” sussurrò, i suoi occhi fissi nei suoi. “Per avermi mostrato un lato di te che non conoscevo… per avermi fatto sentire vivo.”
Giulia sorrise, il suo sguardo pieno di promessa. “Questa è solo l’inizio,” mormorò, posando un ultimo bacio sulle sue labbra. “Ci sarà un seguito… molto presto.”
E con quelle parole, si alzò, il suo corpo che si muoveva con grazia, il suo abito nero che si muoveva al vento. Antonio la guardò andare, il suo cuore che batteva all’impazzata, il suo corpo che ancora tremava dal piacere. Sapeva che quella serata sarebbe rimasta impressa nella sua memoria per sempre, un ricordo che avrebbe custodito gelosamente, in attesa del seguito che Giulia aveva promesso.
Il mare continuava a mormorare, le candele a tremolare, ma la terrazza era ora vuota, tranne per il profumo di Giulia che ancora aleggiava nell’aria, una promessa di piacere futuro.

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