Benvenuti nel mondo del dolore!
Vienna è la più importante città mitteleuropea del sadomaso. Un’immersione nella scena della dominazione.
(di Lukas Matzinger) photocredit: Patrick Rieser
Contessa Juliette a Vienna durante un corso di dominazione
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Nella stanza accanto intanto i frustini schioccano. Oggi è Contessa Juliette che ha preso in affitto il loro studio [di Barbara e Harald, n.d.t.]. Contessa è una delle più conosciute Dominatrici d’Austria, è vissuta a lungo a Vienna, ha gestito qui un suo studio, si è poi trasferita in Italia per sfuggire a uno stalker e qualche tempo dopo ha scritto un’autobiografia. Adesso che è sulla sessantina segue ancora alcuni clienti molto selezionati e insegna l’arte della dominazione in svariati workshops. Come oggi, per l’appunto.
Con l’ausilio di una schiava da esercitazione, nel suo workshop per Dominatrici Contessa insegna l’abbiccì della tortura. E spiega come fa ad appendere un uomo a una carrucola evitando che le braccia gli diventino insensibili, che non lascia mai i pesi attaccati ai capezzoli per più di cinque minuti e ancora, che pesta i testicoli solo a uomini che abbiano superato l’età dei desideri infantili.
Mostra dov’è che colpisce quando qualcuno non può permettersi di tornare a casa segnato (nella piega sotto il sedere) e spiega che inizia a colpire duro solo quando la pelle si presenta rossa e calda, perché quando non è sufficientemente irrorata rischierebbe di lacerarsi.
Robert è l’unico apprendista-Dominatore presente oggi al workshop di Contessa. Prepensionato a causa di una paralisi al braccio, sessualmente è uno “switcher”, vale a dire che da una sessione all’altra può indifferentemente assumere il ruolo dominante o quello sottomesso. Durante la pausa pranzo che si consuma tra bresaola, pecorino, pane bianco e melone, tutta roba portata da Juliette dall’Italia, Robert racconta di una quantità di vibratori, bastoni, fruste e abiti che costituiscono la sua notevole collezione privata. Durante l’esercitazione accade di sentire frasi del tipo:”Chissà se viene bene così di manrovescio?” e “A casa uso solo del bambù senza corteccia”, e ”Ma guarda come si vede bene lo stampo delle cinque dita”. E quando Contessa chiede alla schiava da esercitazione come le è sembrato un certo colpo di frusta, questa risponde: ”Di grande effetto, grazie”.
Quello che Contessa fa qui, lo fa dietro compenso. Ai suoi corsi di dominazione partecipano lavoratrici del sesso che intendono riconvertirsi come Dominatrici e persone che vogliono utilizzare pratiche BDSM in privato. E di queste ce ne sono una quantità. Specialmente a Vienna.
(…) Poiché Robert è uno switcher e il workshop della sera prima gli è piaciuto particolarmente, si è voluto offrire come schiavo volontario per il corso di formazione da Dominatrice dell’indomani mattina. Dopo la pausa pranzo le signore apprendiste possono esercitarsi direttamente su di lui e applicargli dei morsetti ai capezzoli. Sophia ridacchia di gusto quando gli fascia i testicoli, un setting inusuale in un primo incontro, a dire il vero. Ma Robert e lei sembrano affiatarsi da subito, e infatti appena una settimana dopo appariranno insieme, entrambi in look sadomaso nero, alla parata arcobaleno.
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Contessa Juliette ha prenotato per oggi una schiava di nome Saskia. Saskia è, come lei stessa dice di sé, una “vecchia comunista” che rifiuta Amazon e Uber, e per arrotondare la pensione offre il proprio corpo. Prima si vendeva tre volte al giorno, adesso tre volte al mese. Nella vita reale dice di essere una lamentona, se le capita di tagliarsi con un coltello da cucina succede il finimondo. Ma nelle sessioni sadomaso ha allenato la sua resistenza al dolore fino a livelli olimpici. Quando è in stato di trance erotica, si lascia trapassare i seni dal suo Padrone con aghi lunghi anche venti centimetri.
Sulla sua pagina web Saskia si pubblicizza con lo slogan “La schiava estrema, provare per credere!” Sul sedere ha un tatuaggio: “Proprietà di Sir GPU”, un omaggio al suo Padrone di un tempo. “Peccati di gioventù”, ammette oggi. Quando si è lasciata tatuare la frase, aveva 47 anni.
Saskia ama il dolore, erotismo e dolore sono tutt’uno, non saprebbe vivere senza. “Dopo una sessione, quando il didietro mi brucia ancora, mi vado spesso a cercare una panchina bella dura nel parco”, dice “e così posso rivivere dall’inizio l’intera sessione”. Manda un gemito e ringrazia quando Contessa la colpisce sul sedere con una coda di crine di cavallo. Meglio di cento colpi di frusta, dice. Un piacere grande per lei.
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Secondo la legislazione austriaca, molte delle pratiche BDSM sono considerate lesioni personali, alcune anche gravi. Juliette, Dominatrice esperta, ha un ampio ventaglio di prestazioni offerte, ma ci sono richieste cui non acconsente assolutamente. Per esempio non legherebbe mai i suoi clienti così stretto da far loro perdere conoscenza, anche se in parecchi lo desiderano. Ci sono uomini che le hanno perfino offerto il rimborso dell’assicurazione, nel caso in cui lei li ferisca in modo grave. E interventi che solo un chirurgo ha il diritto di eseguire non sono tra quelli da lei praticati. Tuttavia, applicare un catetere o infilare il tacco della sua scarpa nell’uretra sono cose che ci possono stare, quando si sia instaurato un certo livello di fiducia reciproca.